Di edizione in edizione, il Fuorisalone abbraccia sempre più le iniziative legate alle tematiche della sostenibilità. Ecco la nostra selezione.

Di edizione in edizione, il Fuorisalone sembra abbracciare sempre di più i progetti e le iniziative di designer e creativi sensibili alle tematiche legate alla sostenibilità. Al netto di strategie, ciò che emerge in questa Design week 2023 è che in tempi di piena e palese crisi climatica ci si è resi conto che non c’è più tempo da perdere e anche il design vuole fare la sua parte.

Tra le proposte più istituzionali del Salone del Mobile e la girandola di eventi in giro per la città, quest’anno sono molti i progetti dedicati alla sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale. A partire dalla direzione creativa di interi quartieri, come nel caso dell’Isola design festival con la sua proposta di 300 designer e 40 collettive che esplorano il tema del benessere psicofisico e dell’impatto ambientale, arrivando fino alle numerose iniziative, più o meno indipendenti, sparse per tutto il territorio cittadino.

Per questo motivo abbiamo selezionato una serie di incontri, mostre collettive e iniziative per chi ama il design e ha a cuore il nostro Pianeta. Ecco la nostra guida.

Cosa vedere alla design week 2023: il quartiere Isola

Nothing happens if nothing happens, nulla succede se nulla succede. Questo il tema e l’impegno concreto dietro alla settima edizione di Isola design festival, durante il quale uno dei quartieri più vivaci di Milano presenta le sue proposte per un design più sostenibile in fatto di materiali e processi. Focus principale del lavoro degli oltre 300 designer presenti è quello della rigenerazione, perché per l’appunto se non si fa nulla di concreto, nulla può cambiare. Ecco allora che il programma è tutto rivolto alle proposte di progettazione sostenibile e circolare, all’interno di allestimenti riciclati e riutilizzabili che mettono in pratica nuove tecniche che aiutino anche a rendere i saperi tradizionali più rispettosi del Pianeta.

design week 2023
Nothing happens if nothing happens, nulla succede se nulla succede. Questo il tema e l’impegno concreto dietro alla settima edizione di Isola design festival © Courtesy of Nareg Krikorian

Da non perdere nella piazza coperta della sede di Regione Lombardia Circolare – The Circular Village che mette in scena le sorprendenti possibilità creative di materie prime grezze, biomateriali e prodotti realizzati da scarti industriali, in un efficace equilibrio tra funzionalità sostenibile ed estetica. L’allestimento curato dallo Studio Mat in collaborazione, tra gli altri, con Fiction factory, Interface e The good plastic company è concepito per godere di una terza vita: una volta conclusa la mostra, i materiali d’arredo dismessi saranno utilizzati per creare espositori, basi e divisori.

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Circolare mette in scena le sorprendenti possibilità creative di materie prime grezze, biomateriali e prodotti realizzati da scarti industriali © Courtesy of Fengfan Yang

Allo spazio Stecca3 lo studio multidisciplinare Tellurico ci ricorda che uno dei valori fondamentali per il nostro presente e il nostro futuro è il benessere. Mentale, fisico, ambientale. Take care! Of your mind, body, and environment dimostra come il design sia in grado di rappresentare e riflettere su temi decisivi come l’iniquità nell’accesso alle risorse alimentari, il deterioramento dell’ambiente e l’eccessiva produzione di rifiuti. Ritorna anche quest’anno l’Isola design gallery dove la circolarità e il design da collezione si incontrano in pezzi unici di creativi più o meno affermati. Per finire, Under design Lebanon a VIAFARINI dimostra come il design non sia solo questione di oggetti dissociati dal contesto, focalizzandosi su un Paese – il Libano –  afflitto da crisi politiche, sociali ed economiche.

La sostenibilità al Porta Venezia district

Tra le molte novità della Design week 2023, ad attirare l’attenzione è la prima edizione del Porta Venezia design district che entra ufficialmente nella mappa della sette giorni milanese dedicata al design. Tra le molte iniziative, il progetto Future Impact, della curatorial director di Design Miami Maria Cristina Didero e Tony Chambers, si pone delle domande cruciali per chi progetta oggi:  come affronteremo i problemi relativi ai cambiamenti climatici, alla densità delle città e alla perdita della biodiversità?

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Lo studio Forest & Whale propone dei poster colorati nei cui tasselli sono incapsulati dei semi © Forest & Whale

A dare delle risposte incoraggianti ci pensano i sei giovanissimi designer di Singapore selezionati. C’è chi progetta delle sedie grazie all’intelligenza artificiale, come Viewport studio; chi crea forme 3D multimateriale e flessibili, colmando una lacuna nel panorama attuale della stampa 3D, come Tiffany Loy; chi propone dei poster colorati nei cui tasselli sono incapsulati dei semi, come lo studio Forest & Whale.

Altri progetti dedicati alla sostenibilità

Durante il Fuorisalone 2023, Vibram, azienda leader nella produzione e nella vendita di suole in gomma per calzature outdoor apre le porte del suo hub creativo in via Voghera 11 per regalare ai visitatori  un percorso esperienziale e labirintico alla scoperta degli spazi e dei valori, della ricerca e della tecnologia del marchio. Nel flagship store di Colmar in piazza Gae Aulenti invece i capi dismessi o difettosi e le loro componenti (tessuti, fettucce, bottoni, loghi), destinati al macero, ricevono una seconda possibilità dentro alla No Waste Chair, una sedia contenitore realizzata in plexiglass.

Colmar
Colmar again è il progetto, ispirato all’economia circolare, che Colmar presenta alla Design week di Milano © Colmar

All’Accademia di Brera Viviarium esplora il tema dei materiali bio-based come ingredienti fondamentali per la scoperta e la crescita di progettualità nelle nuove generazioni, mentre il 18 aprile alle 14.30 Vello propone un tour alternativo del Fuorisalone: in bicicletta tra i distretti di Brera, Navigli e Porta Venezia. Partenza da La Stazione delle Biciclette in Corso Lodi 66. Design for communities, della ong Live in slums che da anni compie un lavoro di rigenerazione urbana sul territorio di Nairobi, presenta insieme al designer Giacomo Moor i prototipi degli arredi destinati al refettorio e al dormitorio della Why not academy, una scuola locale che accoglie circa 300 bambini.