Emergenza rifiuti elettrici ed elettronici: troppi nelle case degli italiani

È quanto emerge dalla ricerca Ipsos per conto di Erion il più importante sistema italiano di Responsabilità Estesa Produttore. Danilo Bonato, Direttore Generale afferma: «I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e i rifiuti derivanti da pile e accumulatori (RPA) sono una miniera strategica di materie prime critiche, non riciclarli rappresenta un grave danno per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese, che sta già attraversando un complesso periodo di crisi».

 

 

Le case degli italiani sono piene di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed elettroniche (RAEE). Si tratta di apparecchi ormai in disuso o rotti in media ogni cittadino ne ha 9. L’81% dichiara di possederne almeno uno in casa ancora funzionante, ma inutilizzato e il 61% lo tiene anche se rotto (tra quest’ultimi per il 33% si tratta di vecchi cellulari, per il 23% di caricabatterie e per il 17% di laptop).

Il motivo principale? Il 39% pensa di poterlo riparare, mentre il 30% di poterne utilizzare le parti di ricambio, il 23% dichiara ancora di non conoscere la corretta procedura di smaltimento e il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta. Stessa situazione per le batterie: più di 1 italiano su 2 dichiara di avere in casa pile e batterie esauste.

Riguardo alle modalità di dismissione, a fronte di un 63% di intervistati che si sono liberati di almeno un RAEE negli ultimi 12 mesi, 1 su 6 dichiara di averlo fatto in modo inappropriato, gettandolo nel sacco dell’indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. Ai primi posti per conferimento scorretto: asciugacapelli (22%), tostapane e frullatore (20%) e caricabatterie per cellulari (18%). Questo nonostante il 79% dichiari di conoscere i rischi ambientali di un errato conferimento.

 

 

Sono i giovani (18-26 anni) a collezionare più RAEE rispetto alla media degli italiani: l’89%, infatti, dichiara di avere almeno un apparecchio elettrico o elettronico ormai in disuso e il 73% di non essersene disfatto anche se rotto. Basso, anche, il livello di conoscenza e consapevolezza in materia: solo il 26% dei giovani sa cosa significa l’acronimo RAEE e il 32% ancora non conosce le criticità ambientali legate a uno scorretto conferimento.

Un gap informativo che porta a gravi conseguenze: 4 giovani su 10 si sono liberati del proprio carica batterie gettandolo nel sacco dell’indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. Anche in tema pile e batterie esauste, i giovani risultano poco virtuosi: soltanto il 39% conosce i rischi di uno sbagliato conferimento e il 70% le tiene in casa anche una volta scariche.